In Italia sono previste diverse tipologie di contratto d'affitto tra le quali scegliere, tra le quali il concordato, il canone libero (4+4) e il transitorio. Ogni forma di contratto di locazione è associato a specifiche forme di suddivisioni delle spese tra proprietario e inquilino, benefici fiscali, termini per comunicare la disdetta e limiti di durata.
In particolare il contratto transitorio, che è motivato da esigenze temporanee di almeno una delle due parti, non può oltrepassare la durata di 18 mesi.
Come anticipato questa peculiare forma di locazione che vincola le parti per breve tempo deve trovare la consonanza d'interessi tra locatore ed inquilino e le ragioni all'origine del carattere transitorio del contratto devono essere messe per iscritto.
Qualora si preferisca ad un contratto di almeno 3 anni una forma d'affitto che si protrae per pochi mesi è pertanto necessario allegare al contratto la documentazione utile a giustificare la scelta compiuta, al fine di muoversi nel pieno rispetto della legge.
Per quanto concerne il canone di locazione vanno, infine, tenuti in conto diversi parametri, dal momento che in taluni casi vi sono accordi locali che ne vincolano il tetto.
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